PRESENTAZIONE MEMORIAL SANDRO PUPPO

Piacenza, 11 dicembre 2024

Si è tenuta mercoledì 11 dicembre 2024, presso la sala stampa “G. Perdoni” dello Stadio Garilli, la conferenza stampa di presentazione del Memorial Sandro Puppo che vedrà le formazioni Juniores di Piacenza, Sangiuliano City e Crema sfidarsi in un triangolare che si terrà sabato 4 gennaio 2025 al centro sportivo Bertocchi.

Di seguito, le parole dei protagonisti:

Francesco Guareschi (Responsabile Settore Giovanile Piacenza Calcio): “Io e il Direttore De Vitis abbiamo subito accettato la proposta di intraprendere un percorso di memoria sulla figura di Puppo e quest’anno, visto i tempi ristretti, partiamo con questo formato da tre squadre, ma la nostra intenzione è di ampliare questo torneo, farlo diventare un appuntamento fisso internazionale. Puppo è stato l’unico italiano ad allenare il Barcellona, amatissimo al Besiktas, ha allenato la nazionale Turca, la Juventus e l’Inter. Basta dire che ha giocato al fianco di Meazza, Valentino Mazzola e ha vinto le Olimpiadi con la Nazionale Italiana di Pozzo (Berlino 1936, ndr)”.

Antonio De Vitis (Direttore Tecnico Piacenza Calcio): “Quella di Puppo è una storia affascinante e vale la pena non solo leggere il libro, ma ricordalo ogni anno. L’obiettivo diventa far crescere questo memorial, abbiamo preso contatti con club importanti e prestigiosi in vista delle prossime edizioni. Oggi partiamo con questo format ridotto, poi vogliamo crescere”.

Angelo Gardella (Delegato Figc Piacenza): “Oggi viviamo una emergenza educativa e i giovani sportivi (e non) hanno bisogno di conoscere figure che quella di Sandro Puppo. Figure positive da cui devono attingere”.

Domenico Gresia (Presidente arbitri sezione provinciale): “Puppo era un allenatore con cui sarei andato d’accordo sul campo. La sua filosofia si poggiava su quattro angoli: forza, equilibrio, coraggio e giudizio. Il calcio di oggi ha bisogno di riscoprire questi valori”.

Mario Dadati (Assessore allo sport del Comune): “E’ stata un figura importante per la nostra città – ha aggiunto l’assessore Mario Dadati – e credo non abbastanza valorizzata sebbene ci siano due strutture sportive che portano il suo nome. Puppo si inserisce nel tessuto sportivo degli anni ’30 e cavalca gli anni ’50 e ’60. Era a quel tempo un allenatore innovativo, fu lui a lanciare Suarez in prima squadra al Barça e fu il primo a giocare a zona, con una storia personale e umana che ha risvolti decisamente attuali. Un cittadino del mondo, che preferiva investire sul futuro senza promettere risultati a breve termine, cresceva i ragazzi calciatori attraverso il lavoro quotidiano”.

Matteo Eremo, giornalista, insegnante e autore del libro “Il calcio è musica. Vita e Romanzo di Sandro Puppo”: “Onestamente quando ho scritto questo libro, iniziato otto anni fa, ho sempre sperato di poter smuovere i ricordi e soprattutto che il Piacenza, squadra da lui allenata, si prendesse l’onere di tornare a organizzare un torneo alla sua memoria. Sono orgoglioso di questo. Perché Puppo? Perché da giovane giocavo nella Turris al centro sportivo appunto a lui dedicato e mi sono sempre chiesto chi fosse questa persona. Poi una sera, tanti anni dopo, parlando con un giornalista turco tifoso del Besiktas, mi raccontò che da loro c’era stato un allenatore italiano e piacentino che amavano molto, ma non si ricordava il nome. Avviai una ricerca sul web e scoprì che era Sandro Puppo. Da lì iniziai un percorso di ricerca infinito, di notizie ce n’erano poche in giro, cominciai a ricostruire la sua storia e posso dire che la sua è stata una vita incredibile, ma Piacenza quasi se l’era dimenticato e molti non sapevano nemmeno chi fosse. Un aneddoto simpatico? Ce ne sono centinaia. Diciamo che mi fece sorridere la storia tra Puppo e il fortissimo attaccante László Kubala. A lui piaceva sempre fare festa, in ritiro alle Canarie un giorno Puppo decise di mettere una multa per chi avesse sgarrato le regole ferree alla sera. Kubala nello spogliatoio si alzò, depositò i soldi della multa preventivamente sul lettino e poi disse “adesso che ho pagato posso andare a fare festa”. Fu però un bel rapporto quello tra Kubala e Puppo, che era già ai tempi (anni ’50) un fine filosofo nella gestione del gruppo”.

Ufficio Stampa Piacenza Calcio 1919